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giovedì 28 aprile 2016

Seconda settimana

Lunedì 11
Oggi é il gran giorno: dopo un'altra levataccia (ma sono le 5.40, siamo in miglioramento), Michele e Sam cominciano scuola, la 5a diversa in 24 mesi, o in 3 anni scolastici... sono bravissimi!
L'inserimento é facilitato dal fatto che le loro classi, primero y tercero, fanno inglese a inizio giornata per cui non solo gli va bene come lingua, ma conoscono anche già gli insegnanti, tutti volontari.
Mattia ri-comincia ad insegnare, ancora con Carlin per una miglior transizione: tercero la mattina e sexto nel pomeriggio, quindi, sì, é con Michele, ma il ragazzo é contento, per cui va bene.
Elena ha un po' di tempo per se, per continuare a sistemare la stanza-casa e ambientarsi sul tetto e per studiare spagnolo.
Mattia comincia a preoccupare Elena, andando contro la norma, perché quando vede la lunga coda per l'autobus per tornare a casa dal centro commerciale, decide di farsi quei 2.5km a piedi, nonostante  siano già le 7 di sera. Intanto almeno é arrivato a casa presto, altrimenti la preoccupazione sarebbe stata per l'orario (nessun autobus lo ha superato e ne avrebbe dovuti aspettare due o tre), inoltre era sembrata una mossa sicura perché c'era ancora molta gente in giro e il coprifuoco suggerito parte alle 8. Sicurezza completa qui non ce n'e' a nessuna ora, ma per lo meno i volontari non sono mai stati direttamente colpiti o neanche testimoni di violenza e la strada principale e' decisamente meno a rischio dei vicoli.

Martedì 12
La nostra giornata (a parte le levatacce), comincia alle 7.15, quando maestroMattia dev'essere in classe per accogliere gli studenti, così Michele&Sam scendono con lui (la scuola e' al primo piano, per cui dobbiamo solo seguire le scale). 
7.30-8.00 (o meglio 8.10) Colazione per tutte le classi, con insegnanti; cibo fornito dalla scuola per assicurarsi che gli scolari da questa zona povera siano alimentati a dovere (ne discuteremo in seguito)
8.00-10.00 prima parte di scuola, con inglese per classi 1-2-3.
10.00-10.30 intervallo - fine della mattina per i maestri di inglese
10.30-12.30 seconda parte di scuola
12.30-13.00 (13.10...) pranzo: noi lo prendiamo dalla cucina e lo portiamo a M&S, agli altri viene portato da casa. Mattia mangia con la 6a.
13.00-15.30 terza parte di scuola, con inglese per classi 4-5-6.
Oggi, come ieri, cena di comunità con tutti i volontari, quelli del tetto e le 3 che vivono in una casa qui vicino.

Mercoledì 13
Mattia ora insegna da solo e sembra andare bene.
Primo incontro con il problema principale di questa zona, che non é davvero la povertà (non se la passano bene, ma sopravvivono meglio che in Africa), ma la violenza delle bande. La notizia é che ieri il papà di uno studente di 5a é stato ucciso a colpi d'arma da fuoco, così oggi la scuola chiude nel pomeriggio, "in solidarietà con la famiglia", per permettere agli insegnanti di partecipare al velorio, in un locale di pompe funebri: un momento per le condoglianze alla famiglia. Anche gli insegnanti di inglese si aggiungono al giro in centro, e Mattia si fa anche una conversazione con il ragazzo, per provare a tirarlo un po' su e dargli forza, viste le condizioni in cui era.
L'incontro con la violenza é in realtà ancora più forte, perché al momento di lasciare la scuola gli autobus non arrivavano alla nostra fermata (esattamente sotto casa) per cui gli insegnanti si sono incamminati verso la prossima, per scoprire, dopo poche centinaia di metri, la ragione: un corpo coperto giace sul marciapiede, con due poliziotti a fianco, una madre in lacrime sopra e un gran gruppo di persone attorno al filo giallo che delimita la scena. Il giorno dopo si scoprirà che era una ragazzina di 15 anni.
Sapevamo che sarebbe stato così, ma due in due giorni é comunque tanto anche per gli standard locali, e soprattutto per quanto preparati si possa essere, la prima esperienza da vicino é sempre scioccante, soprattutto per il primo cadavere da violenza.

Giovedí 14
Ora di cominciare anche per Elena, con un primo incontro con l'infermiere e altra gente della clinica, per presentarsi e proporre idee su come allargare le loro attività. Ottima risposta, per cui la miglior fisioterapista del mondo é contenta, anche per lo spagnolo: non solo ha capito tutto, ma ha anche parlato, e non solo con il discorso preparato prima.
In serata, festa di saluto per Lin&Thomas, una coppia di simpatici volontari olandesi che hanno lavorato qui tre mesi nel programma di reforzamiento: attività di recupero, mattina o pomeriggio, per studenti di scuole del vicinato, aperte solo mezza giornata. Se ne vanno a fare turismo in giro per Guatemala e Centro America, poi torneranno a casa, per un futuro ancora da organizzare. Siamo stati fortunati, ad essere arrivati in tempo per conoscerli!
Grandi e piccini si sono divertiti con i palloncini e hanno apprezzato la cena, soprattutto l'antipasto di frutta e choco-banano!

Venerdí 15
Il giorno di scuola più atteso é giunto: mattinata sportiva, con gita in bus al parco sportivo per varie classi, con Sam che si diverte a fare pattinaggio, e in piscina per seconda e terza, con Mattia e Elena al seguito, il primo per badare ai ragazzi in spogliatoio, ma poi libero di gustarsi l'acqua come la seconda, anche se  anziché nuotare si dedica ad un lezione per aiutare la cara collega Fernanda, desiderosa di migliorare la tecnica natatoria. Michele non ama l'acqua fredda, per cui smette ben prima della fine, perché la lezione assai elementare comprende svariate pause e uscite dall'acqua, il che non aiuta; ma é contento lo stesso, anche grazie al lungo tempo pre e post piscina, passato a giocare nei campi sportivi adiacenti, dove dalla prossima settimana Mattia potrebbe organizzare attività più serie, da vera educazione fisica.

Sabato 16
Mattinata tranquilla a casa, a parte giretto al centro commerciale per ritirare il primo assegno di Mattia, pagato ogni due settimane. Non é certo molto, visto che ci campiamo in 4, ma si spera riescano a trovare fondi anche per Elena.
La settimana prossima M&S parteciperanno alla gran maratón, corsa di 1 o 2km per studenti, per cui i 3 maschi decidono di cominciare l'allenamento, anche se il quartiere non é proprio l'ideale. Purtroppo la prima opzione, un campo da calcio qui vicino, é occupato (e comunque secondo qualcuno é zona proibita), per cui papà opta per una scelta ancor meno incoraggiata: lungo la strada principale verso il prossimo quartiere, l'infame Bùcaro, per 2km su e giù dalla collina che i ragazzi reggono bene, soprattutto considerando la pendenza della salita al ritorno. Sconsiderato? Nei giorni successivi ci diranno che non é stata una grande idea, ma la stessa gente si é anche resa conto che un papà bianco con due figli a fare una corsa si può permettere più libertà di movimento dei locali o delle volontarie. Ad ogni modo, non é parso pericoloso (la gente ci ha dato solo un'occhiata e hanno continuato come se nulla fosse), ma non e' stata una bella corsa (tutta per strada, a fianco a tanta immondizia, il cui tanfo ha stupito Michele), per cui difficilmente la rifaremo.

Domenica 17
Non c'é modo di iniziare meglio una domenica che con i famosi pancake di Elena!
In seguito, prima gita fuori città, nell'ottima compagnia delle colleghe volontarie Fernanda (americana di origine messicana, la nostra migliore amica), Maria (spagnola), Anya (finnico-americana) e Meriem (francese), al Lago Amatitlán. É vicino, ma tra i due autobus ci vuole comunque un'oretta; il viaggio é buono, con sedili liberi per tutti. Una volta arrivati, sconvolgimento generale per il colore dell'acqua: verde, ma verde verde, modello pittura da muro! Alcune delle nostre compagne c'erano già state e non era così, ma a pranzo (pupusas, sorta di tortine di mais con queso -formaggio e/o chicharrón -carne o frijoles -fagioli) Mattia, chiedendo alla cameriera scopre che e' un fenomeno stagionale dovuto alle alghe che crescono e ristagnano per le condizioni di temperatura, precipitazioni e vento; niente super inquinamento come temuto, dunque, anche se nessuno nega che l'acqua sia sporca, a causa di uno degli immissari, in arrivo dalla città, per cui inquinato, ma non filtrato in ingresso. Nonostante l'aspetto non invitante, papàMattia non può deludere i pargoli, per cui mantiene la promessa del giro in barca e accompagnato dalla coraggiosa Fernanda rema mezz'oretta, aiutato anche dai prodi marinaretti che si cimentano con i due remi, Michele con ottimi risultati. Usciamo con qualche macchia verde, ma felici! Dopo un nascondino in un parco sporco (e un'ottima barretta al cocco), é ora di ripartire (lasciando i cavalli da turisti per la prossima volta).
Alla sera, secondo allenamento, questa volta al suddetto campo da calcio, sul quale abbiamo sentito opinioni più rassicuranti, quindi ci arrischiamo (nessun segno di pericolo e ci sono anche altri bambini in giro, é solo che lì sono avvenute sparatorie qualche tempo fa, ma dove non é successo, qui attorno?). Il problema principale é il fondo: dal nostro tetto avevamo visto che non c'era traccia d'erba, ma tutta quella sabbia ci ha lasciati comunque un po' interdetti!

domenica 24 aprile 2016

Prima settimana (o primi giorni)

Dopo cinque settimane nel miglior albergo del pianeta (nelle guide menzionato come "Da Chiara"), due giretti in montagna (uno per sciare, uno con camminata sulla neve), un rapido viaggio in Irlanda per i Vecchi (con tappa a Londra per Les Mis), un museo archeologico per i Piccoli, pizza in abbondanza, dell'ottimo gelato, un sacco di bicicletta (un grande inizio per Sam e tanti km per Michele), piscina termale, tanti amici, troppo cibo, una fantastica esperienza di scuola italiana (con svariati giorni di malattia) per M&S e in generale un bel periodo... ce ne andiamo di nuovo all'avventura: a lavorare per UPAVIM, un organizzazione che punta sulle donne e sulla comunità in un quartiere povero e assai violento di Città del Guatemala; Mattia insegnerà inglese nella scuola elementare del progetto, Elena troverà il modo migliore di aiutare in campo medico (hanno già una clinica e non c'è nulla per i disabili) e con Paper Furniture, e Michele&Sam studieranno in quella scuola, in prima e terza.
In queste prime settimane siamo stati impegnati a sistemarci e a conoscere meglio i colleghi volontari, per cui ci scusiamo per il ritardo e di conseguenza per l'accumulo di rapporti giornalieri qui sotto, ma speriamo di riuscire ad offrirvi brevi diari guatemaltechi abbastanza spesso da qui in avanti.

Giovedì 7 Aprile
4.30am - Si parte da casa di Nonno Ezio per l'areoporto: un macchina per adulti e valigie, una per  Nonna Chiara e i ragazzi.
6.00am - Una volta fatti passare i bagagli (grazie Signore per quei due neuroni inviati al momento giusto alla cerebrolesa) e aver fatto un po' di colazione (grazie nonno), saluti lacrimosi ai nonni.
7.40am - Venezia -> Madrid
10.15am - Areopuerto de Madrid
12.25pm - Madrid -> Miami
4.05pm (ora locale) - Miami Airport: controllo visti e passporto automatico? Inutile, tanto poi bisogna rifarlo con l'addetto, dopo una luuuunga coda; quindi, di corsa all'imbarco, per fortuna raggiunto in tempo.
6.05pm - Miami -> Guatemala
6.56pm (ora locale) - Areopuerto de Guatemala: SIAMO ARRIVATI!
7.15pm - In qualche modo riusciamo a portar fuori bambini e bagagli, ma... sorpresa: non c'è nessuno ad aspettarci all'uscita! Comunque, un'email li aiuta a ricordarsi l'ora giusta, per cui c'è speranza.
9.00pm - Finalmente, i bimbi dormienti sulle valigie e i due vecchi&stanchi vengono caricati sul furgone dai volontari.
9.45pm - Con Michele sveglio e pimpante e Sam in braccio, aiutati dai volontari trasciniamo corpi e bagagli al quarto piano (per fortuna per noi europei è solo il terzo...) dell'edificio di UPAVIM, cioè alla nostra nuova casa: il TETTO, dove tutti i volontari vivono in comunità.
10.00pm - Ora con anche Sam bello sveglio e felice, ci viene offerta una simpatica cenetta con tostadas (cracker di mais)crema di frijoles (fagioli) and guacamole, durante la quale i nostri cervelli esausti cercano di cogliere qualche nome.
10.30pm - 26 ore dopo la partenza, ci buttiamo a letto.

Venerdì 8
5.15am - Galli + traffico + luce + fuso orario = ci svegliamo!
Mattina passata a scoprire il tetto (oltre alla nostra grande stanza, ce ne sono altre tre con letto a castello, più bagno-doccia, cucina-sala da pranzo e un vasto spazio scoperto, con due tavoli, fili per stendere e pure un giardino pensile) e l'edificio, in particolare i deliziosi prodotti del panificio al piano terra.

A metà mattina, prima sortita, con Maddie, volontaria che ci fa da guida: in autobus gratis e strapieno da La Esperanza (il nostro quartiere) alla grande stazione degli autobus, con centro commerciale dove possiamo fare i primi acquisti necessari (latte e sim locale, non ancora in funzione...) ed esplorare il mercato appena fuori, dove compriamo della frutta squisita, comprese i banano morado (varietà assai morbida e dolce, con buccia appunto rossastra, individuata dall'occhio bramoso e infallibile di Mattia).

Pranzo dalla cucina di UPAVIM, dove donne dell'organizzazione cucinano per le altre che lavorano nei vari laboratori (artigianato, cucito, panificio, prodotti di soia) e per i volontari.

Pomeriggio a scuola, i bambini ancora con Maddie in prepa (anno preparatorio, pre-elementari) per passare un po' di tempo a fare lavoretti (un arcoiris, arcobaleno) e per un primo assaggio di spagnolo, Mattia con sexto (sesto e ultimo anno), non solo per incontrare gli alunni come previsto, ma per improvvisare la prima lezione, visto che Carlin (coordinatrice del programma di inglese e insegnante finché appunto non arrivava il nuovo prof) se n'era dovuta andare ad Antigua (cittadina vicina, famosa per le case tradizionali - da visitare in futuro) per inattese faccende dell'organizzazione. Entrambi gli inizi sono stati positivi.

Sabato 9
4.30am - Sì, il cambio di fuso si fa ancora sentire!
Come ieri, i vulcani a sud e a ovest si vedono abbastanza bene, regalandoci un bel panorama, che contrasta con il mare di lamiera, cemento, rottami e spazzatura che ci circonda.
Tutti i volontari sono via, chi in giro per il Guatemala, chi in Messico (che confina a nord), forse non tutti solo per turismo, ma alcuni anche per uscire e rientrare dal paese e poter così rinnovare il visto turistico, cosa che probabilmente in futuro dovremo fare anche noi; in questo modo, abbiamo tempo per stare tranquilli e sistemarci, soprattutto in camera-casa.

Domenica 10
5.00am - Se andiamo avanti così, ci metteremo un bel po' a riprenderci...
9.30am - Dopo colazione, decidiamo di seguire il consiglio di Carlin e prendiamo di nuovo l'autobus gratuito, poi un altro più grande (comunque molto economico), verso il centro, dove ci facciamo una piacevole passeggiata per la sexta, una lunga strada ora pedonale, prima fino alla Plaza Central (o De la Constitución), dove giriamo per un bel mercato, e poi fino ad un parco con giochi (e grandi alberi che danno ombra assai gradita!) dove i ragazzi se la spassano; lungo la strada e in piazza c'è sempre da mangiare, per cui non solo ci prendiamo un gelato adatto alla giornata calda, ma anche del cibo tradizionale (tamal e elote - tortino di polenta e pannocchia cotta) e frutta (un ottimo misto, già spelato e tagliato, di melone, mango, ananas e papaya). Nel complesso, buona gita, anche per il semplice fatto di sapere che questa volta abbiamo posti dove andare e cose da fare qui in giro.
L'ambientamento sembra procedere in fretta (come previsto, d'altronde), non solo per quanto riguarda la casa-stanza, che i piccoli hanno accettato bene, ma anche per la vita di comunità: durante il weekend da soli, Sam ha chiesto, tra il nostalgico e il preoccupato, "Dove sono finiti gli altri?".