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venerdì 28 ottobre 2016

Chiesa

Come avrete colto leggendo il post sulle chiese locali, non ci siamo azzardati a provare nessuna delle fanatiche chiese evangeliche qui attorno, per ovvie ragioni di sanità mentale e uditiva, e nemmeno quella cattolica, sempre vicinissima ma più grande e "solida", perché non ci convince molto, essendo sicuramente meno propensa al canto folle e non amante del predicatore pazzo ma un po' troppo devota del rito e della venerazione dei santi per i nostri gusti e per il modo di celebrare a cui sono abituati i bambini; inoltre, con così tante confessioni e congregazioni diverse nel vicinato, sarebbe strano per noi stranieri sceglierne una visto che la gente comincerebbe a chiedersi i motivi della scelta e soprattutto ci sentiremmo in difficoltà a provarne una e poi magari smettere di frequentarla perché non contenti, per non offendere nessuno e per non dare inizio a possibili imbarazzanti tentativi di conquistare gli stranieri per una o un'altra chiesa...
Questo significa che non siamo andati in chiesa per sei mesi, ma abbiamo in qualche modo compensato la perdita, che pure i bambini consideravano parecchio strana, con dei momenti di preghiera familiari semplici ma a volte molto validi, sullo stile di quello che avevamo fatto in Rwanda per un paio di domeniche quando avevamo smesso di andare nella chiesa con cui in teoria avremmo dovuto lavorare e ancora non avevamo trovato una valida alternativa.
Ma le cose ora sono cambiate: dall'inizio di ottobre stiamo andando ad una chiesa in una zona più centrale della città, invitati dai nostri amici José&Marlene che l'avevano già testata nel mese precedente, dopo averla conosciuta tramite collegamenti con la loro chiesa in America, e ce l'avevano descritta come un bel posto, con bella gente e un bel modo di celebrare. Ci siamo sentiti accolti, la celebrazione per noi va bene e soprattutto Michele&Sam sono contenti, non solo per la possibilità di giocare (c'è spazio e pure dell'erba!) con qualche bambino ben educato prima e dopo, ma anche per le attività per bambini organizzate da una signora durante la celebrazione. É una chiesa mennonita, che significa che é abbastanza vicina alla tradizione metodista, come é evidente dal modo di celebrare e pure da certi canti, tradotti da alcuni a noi molto familiari. La cosa per noi più interessante,  é che l'organismo missionario della chiesa mennonita é quello con cui avremmo potuto lavorare subito dopo la nostra esperienza ruandese, con un progetto per giovani in Nicaragua per il quale eravamo già stati scelti ma che era poi saltato quando l'associazione locale aveva deciso di non richiedere aiuto da fuori. Così siamo stati sorpresi ma contenti non solo di incontrare altri stranieri (dagli Stati Uniti) in chiesa ma anche di scoprire che stanno lavorando o hanno lavorato in passato con quell'organismo: abbiamo raccontato loro di quei nostri contatti quasi fruttuosi e della nostra situazione attuale, sentito cosa fanno loro, scambiato un po' di opinioni e speriamo di avere altre opportunità di confronto in futuro (non si sa mai cosa possa venir fuori!). Nel frattempo, abbiamo iniziato a collaborare con un piccolo progetto della chiesa, semplicemente andando ad aiutare a servire un pranzo sabato scorso per  l'incontro di fine anno scolastico con un gruppo di ragazzi che studiano per le superiori nel fine settimana e che loro seguono in qualche modo, per incoraggiarli e fare qualche attività aggiuntiva, in una scuola appena della colonia (settore, insediamento) subito dopo il nostro, giù dalla collina, cioè Bucaro, di cui avevamo scritto mese fa, una zona considerata terribile ma per noi non pericoloso come può essere per alcuni locali (ci andiamo a volte per giocare sulle giostrine attorno al campetto da calcio, siamo andati a pranzo da un paio di famiglie e i bambini alcune volte a casa di amici). Ovviamente, la grande attrazione del pranzo sono stati i nostri bellissimi e bravissimi piccoli camerieri, molto più che il tentativo dei membri della chiesa di dare un qualche messaggio ai giovani, ma ad ogni modo per noi é stato valido conoscere altre iniziative nell'area, visitare un'altra scuola e aiutare quelli della chiesa, che hanno apprezzato molto.
L'unico problema con questa chiesa é il posto, visto che ci mettiamo un'ora e un quarto ad arrivare, o con 3 autobus, come la prima domenica con i nostri colleghi volontari, o con 2 autobus e una passeggiata di 30-35 minuti, come le ultime due volte, quando loro non erano con noi. Comunque, quando poi prendiamo da mangiare ad uno dei mini-ristoranti o baracchini che spuntano ovunque, diventa un bel modo di passare metà domenica (o di più se aggiungiamo una visita al museo come abbiamo fatto due settimane fa) e la prova sta nel fatto che i ragazzi, anche considerando l'opzione con camminata, continuano a dirci che vogliono andare ogni domenica, Michele perché "in questa chiesa mi trovo bene", Sam per come può giocare, tanto che si é confuso con i tempi e ha chiesto se continueremo ad andare "ogni giorno".

giovedì 27 ottobre 2016

Rivelazioni

Non siamo dei grandi esperti della questione teologica del sesso di Dio e nonostante la teoria della figura maschile non ci convinca appieno, più o meno coscientemente la seguiamo, per lo meno a livello linguistico, riferendoci con pronomi maschili al Capo-Progetto, però ora siamo qui ad annunciarvi che abbiamo ricevuto indicazioni alquanto chiare al riguardo: non solo si tratta di una lei, ma la Grande Regista parla spagnolo e sembra avere le sembianze di un'anziana di bassa statura, con sorrisetto rugoso e vocina dolce, che una mattina di metà settembre, nonostante la loro conoscenza non andasse al di là di una sola breve conversazione precedente, si è avvicinata a Mattia e comprendendo bene in che brutto momento fosse, gli ha spiegato, in maniera tranquilla ma ferma e chiara, che al di là dei problemi con la scuola e di quello che altri potessero dire contro di lui, stava facendo un buon lavoro, con i metodi giusti e che non doveva rattristarsi. Mattia avrebbe sentito altre voci simili nelle settimane successive, ma nessuna è arrivata in un momento così preciso e con tanta chiarezza come la sua.
Tanto per mettere le cose in chiaro, niente di miracoloso: Doña Estela fa le pulizie in UPAVIM, ha un figlio nella 6a di Mattia e a quanto pare apprezza molto non solo il suo insegnamento, ma in generale la relazione con i ragazzi e in particolare i pomeriggi a loro dedicati.
Ah, dimenticavamo che la Somma Direttrice d'Orchestra sa anche cucinare delle ottime torrejas (morbidi dolcetti all'uovo) per tirare su volontari in crisi... 

domenica 23 ottobre 2016

Vita in attesa

Avete ormai passato la boa dei 6 mesi, per cui é ora di tirare un po' di somme. Cominciamo con una domanda pressante: com'é che tutto ad un tratto avete ricominciato a scrivere?
La ragione é che non stiamo lavorando tanto quanto prima, o per lo meno lo scrittore Mattia, visto che la scuola é finalmente finita. Sí, finalmente, perché come avrete già capito da post precedenti, é stata parecchio dura, poiché la scuola non é gestita bene, quindi i ragazzi sono molto maleducati e violenti ma non abituati ad essere sgridati e nemmeno abituati ad apprendere, per cui provare ad insegnare o ad educarli é stato alquanto stressante e frustrante, fino a sembrare una perdita di tempo o una battaglia persa, visto come la scuola in generale non sembra particolarmente interessata o impegnata su nessuno dei due fronti. Da tutto ciò sono risultate differenze di vedute sulla maniera di gestire la classe e i ragazzi indisciplinati;  se si aggiungono i seri dubbi sulla validità dell'insegnare inglese quando i bisogni d'istruzione sono ben altri, si arriva al punto che Mattia non insegnerà più. Gli piacerebbe invece dedicarsi a bambini e giovani, allargando i suoi pomeriggi sportivi (che l'hanno tenuto a galla, gli hanno dato un senso di utilità, hanno fatto contenti molti ragazzi e hanno ricevuto commenti positivi da svariate fonti) per creare un progetto completo di attività per giovani, che in questo contesto significa ben di più di quello che sembra, perché vuol dire fare prevenzione, lavorare contro la violenza tenendo i giovani il più lontano possibile, a livello di tempo libero e di orizzonti, dal mondo delle gang.
Ci dispiace sentire di questi problemi, ma le idee future sembrano buone. E di Elena, che ci dite?
Elena ha fatto molto, ma a volte sente di aver fatto ben poco, poiché in alcune aree non c'é vero sostegno per i suoi progetti, nel senso che l'associazione non é davvero interessata, quindi non ha cercato persone che lei possa istruire perché continuino i vari programmi, come il controllo dello sviluppo, gli appuntamenti dentistici o le lezioni di educazione fisica a scuola, mentre in altre aree la lasciano in balia di gente non interessata a cambiare, come succede in farmacia, dove sta provando a riorganizzare la gestione dei prodotti ma l'infermiera non sembra apprezzare, per usare un eufemismo.
Mmm, ci dispiace ancora di più, ma sembra proprio che abbia fatto davvero tanto, cosa di cui non dubitavamo. E i ragazzi?
Nemmeno l'esperienza scolastica dei ragazzi é stata eccezionale, soprattutto dal nostro punto di vista, anche se Michele stesso ha avuto dei momenti difficili e ha ammesso di non aver apprezzato  del tutto questa scuola. A livello accademico, non hanno appreso molto e per certi versi sembra che siano regrediti, ma sono problemi a cui si può rimediare, essendo solo a inizio o metà elementari e ancora abbastanza bravi da riprendersi in fretta; preoccupa di più invece vedere come abbiano sì appreso qualcosa (soprattutto Sam), cioè comportamenti negativi, non bloccati a scuola, che avremmo preferito non scoprire in loro.
Oh no, da quanto leggiamo avete lavorato molto e sicuramente avete fatto del bene, ma la situazione non pare molto buona, al momento. Come vedete il vostro futuro?
Giusto, la situazione non é delle migliori, ma non é neanche drammatica: nonostante alcune difficoltà per Michele, i bambini sono contenti del posto e degli amici, a livello pratico siamo in grado di sentirci in un certo modo a posto un po' ovunque, ci troviamo molto bene con i nostri semi-nuovi compagni di tetto e per quanto riguarda il lavoro siamo consci che ci siano dei bisogni seri a cui in qualche modo stiamo provando a rispondere. Inoltre, le cose ora dovrebbero migliorare, perché lo stress scolastico se n'è andato, sia per papà che per M&S. Ad ogni modo, al futuro stiamo pensando continuamente, ma non possiamo decidere molto, perché siamo in attesa, aspettando i risultati della richiesta di fondi ad una grande organizzazione per quel progetto giovanile (abbiamo consegnato la proposta a fine settembre e pensavamo fosse questione di 2 settimane, ma ne sono già passate 3) : se non arrivano, non possiamo continuare a lavorare qui, perché eravamo già tirati con lo stipendio unico di Mattia e non potremmo certo andare avanti senza neanche quello, visto che non hanno trovato niente per Elena, come invece ci avevano fatto credere, e non ci sono segni che trovino qualcosa a breve; se invece i fondi arrivassero, non solo avremmo un salario, ma anche un progetto molto valido su cui lavorare, che includerebbe anche Elena, il che la potrebbe aiutare a riorganizzare tempi e impegno in maniera più soddisfacente. Comunque, dovremmo lo stesso valutare cosa fare con i ragazzi, visto che non vorremmo mandarli alla stessa scuola l'anno prossimo: una soluzione sarebbe trovare un'altra scuola, ma quelle buone sono molto care (non possiamo permettercelo e non ci sentiremmo molto a nostro agio, dopo averlo già fatto in Ruanda) e comunque sono già piene, mentre le altre potrebbero non essere tanto meglio per cui non varrebbe la pena cambiarli di nuovo per niente; un'altra sarebbe lanciarci in una nuova avventura, cioè la scuola da casa, che può sembrare un peso eccessivo, ma molti l'hanno fatto e altri continuano a farlo, con buoni risultati, e potrebbe essere un'opzione valida soprattutto perché M&S a parte studiare da soli o con mamma&papà potrebbero poi partecipare a varie attività organizzate nel progetto per giovani.
Capiamo bene le difficoltà di vivere nell'incertezza e aspetteremo notizie con trepidazione. Nel frattempo, cosa state facendo?
Elena continua a lavorare quasi come al solito, visto che solo educazione fisica per le elementari é finita, e le rimane la scuola materna, mentre tutto il resto prosegue; i bambini saranno impegnati ogni pomeriggio con il loro corso di nuoto delle vacanze (e il lungo viaggio di andata e ritorno) e dalla settimana prossima per due ore a testa ogni mattina parteciperanno al programma di lettura della biblioteca; Mattia continua a portare avanti i suoi pomeriggi sportivi (con qualche sabato mattina, ora anche in uno stadio diverso, con pista in terra ma più vicino) che dalla settimana prossima si ingrandiranno, visto che sarà al campo 3 ore al giorno, offrendo sport pomeridiano ai ragazzi del programma di lettura, con l'aiuto in alcune ore e giorni del nostro caro amico José.

giovedì 20 ottobre 2016

Classifica scolastica

Tra le cinque scuole dei due pargoli esploratori, quella ruandese era sicuramente la più grande e una scuola molto buona (alcuni potrebbero pensare che sia ovvio, essendo una scuola privata per ricchi, ma non è sempre una garanzia), non solo per la struttura, la professionalità e le attività offerte, ma per le insegnanti valide, o ottime come per Michele in 2a e Sam in 1a. Entrambi l'hanno amata, lasciarla è stata molto dura e ancora la ricordano positivamente, per insegnanti, posto e amici.
A livello di insegnamento e insegnanti, quella italiana ci é parsa altrettanto buona, anche se siamo stati solo per un mese, e non perché siamo di parte, essendo stata la scuola di Mattia, Giacomo e Marta, ma perché stavano imparando bene, in una buona atmosfera. Di nuovo, ottima esperienza per entrambi, sia come maestre che amici, visto che avrebbero voluto stare fino a fine anno o ci vorrebbero tornare al ritorno in Europa.
In Inghilterra, per quei quattro mesi scarsi, eravamo finiti, senza saperlo, in una scuola per gente di basso livello sociale (case popolari), ultima nella lista di preferenze della zona, ma per noi non era un problema e non ci era dispiaciuta, per la struttura, l'organizzazione generale e soprattutto l'ottimo maestro di Michele; certo il livello scolastico di molti compagni era alquanto basso e la classe un po' troppo rumorosa, ma Michele aveva modo di imparare bene lo stesso. Sam aveva avuto la sfortuna di trovare una maestra simpatica ma a pochi mesi dalla maternità e forse per questo poco propensa a rendere quella classe teoricamente di pre-elementari qualcosa di diverso da una scuola materna; ad ogni modo non era andata male e sarebbe potuta continuare con successo: entrambi i bambini erano contenti e stavano facendo amicizie e noi eravamo prevalentemente soddisfatti.
La scuola elementare in Irlanda non era affatto male come ambiente, anche se già il secondo anno, con un'insegnante diversa da quella eccezionale del primo, non eravamo così contenti anche perché il livello di istruzione non era eccelso e per noi la scuola solo maschile era decisamente un difetto. Sam non aveva ancora iniziato e Michele aveva solo studiato nelle classi di pre-elementari, per cui non abbiamo molto altro da dire. Anche di questa Michele ha un buon ricordo, seppur ormai vago, ed è la scuola con più amici, perché sono quelli di tutta la loro infanzia, anche se appunto erano davvero piccoli. 
Quella in Guatemala é stata la peggiore, come Michele ha commentato espressamente dopo mesi di analisi: "Papà, perché le altre scuole non erano così?". Lui si riferiva alla mancanza di disciplina, che rende tutto difficile e di conseguenza poco valido, ma purtroppo si applica a qualsiasi aspetto; si potrebbe pensare che sia ovvio, che c'era da aspettarselo, visto che siamo in un'area disagiata di un paese povero e non è una scuola d'alta classe, ma essendo comunque una scuola privata dovrebbe essere ben meglio di quelle pubbliche e secondo quando ci era stato detto lo era, mentre non pare davvero così: le aule e, in parte, il materiale saranno migliori e qualche altro aspetto pure, ma in generale non c'è molta differenza, in quanto gli alunni sono altrettanto maleducati e violenti, se non di più (qui sono viziati e con l'arroganza di chi sa di essere in scuola privata) e l'apprendimento non è più avanzato, o in alcuni casi anche meno, delle scuole qui attorno. Quello che rattrista è che essendo un progetto iniziato da occidentali e ancora sostenuto, a livello di gestione e in parte di fondi, da occidentali, dovrebbe davvero essere una scuola di alta qualità, diversa, ma purtroppo al momento è più che altro una opportunità sprecata, perché sembra più un campo scuola a tema educativo che un'istituzione di educazione e istruzione.
Passando a riflessioni più generali sull'educazione in Guatemala, rispondiamo a cosa ci ha chiesto in settembre Lukas, il volontario belga: come é il confronto con quella ruandese? Per cominciare, dobbiamo premettere che non abbiamo la stessa esperienza diretta di altre scuole "normali" in paesi in via di sviluppo, non avendo mandato i nostri figli in scuole pubbliche o private di basso livello in Rwanda. Però, stavamo pensando che quelle scuole avrebbero potuto essere un'opzione per loro se fossimo rimasti lì senza i due stipendi o la casa gratis, per cui ci stavamo informando e soprattutto, Mattia le visitava spesso per lavoro e in più conoscevamo un sacco di ragazzi che studiavano in quelle scuole (i nostri "adottivi", quelli dei gruppi di Mattia e quelli che sostenevamo), per cui abbiamo una base su cui basare il confronto e crediamo che nonostante maggior sovrappopolazione e peggiori condizioni fisiche delle strutture, le scuole in Ruanda siano meglio di quelle guatemalteche, perché sono più interessate all'apprendimento, con metodi più semplici e all'antica ma per lo meno più efficaci, e i ragazzi sono meglio organizzati e più concentrati; dall'altro lato, l'aspetto peggiore delle scuole ruandesi sono le severe punizioni corporali, ma, sicuramente a livelli minori, sono ancora presenti anche nelle scuole pubbliche in Guatemala e la loro assenza in quelle private non é sufficiente a renderle migliori di quelle ruandesi.

mercoledì 19 ottobre 2016

Foto-racconto

Come promesso nel diario settembrino, ecco il racconto della vacanza-a-scopo-visti in Messico, precisamente a Tapachula, Chiapas, appena al di là del confine. A parte qualche soldo perso per disavventura portafoglio, é andata bene, con viaggio tranquillo e meno lungo del previsto (solo 5 ore e 45 in corriera, meno di 8 da porta a porta), buon alberghetto, cittadina carina, buon cibo leggermente diverso (comprandocelo noi già fatto, non abbiamo mangiato riso per 4 giorni!), valide escursioni e bambini&genitori contenti di farsi una vacanza, staccandosi da tutto per 3 notti. Visto che di questi tempi stiamo scrivendo già abbastanza, vi lasciamo gustarvi un album di foto con didascalie narrative.

martedì 18 ottobre 2016

Ricetta

Dopo 14 mesi di scuola, di cui gli ultimi 6 non del tutto positivi, il sabato mattina portate il ragazzino  di 9 anni all'allenamento di atletica con fratellino, papà e il suo gruppo di adolescenti, con un chilometro e mezzo di cammino dall'autobus al campo, e fatelo allenare come i grandi, con riscaldamento, andature, salto in lungo, un paio di 200mt e di staffette; per finire, altra passeggiatina di ritorno. Ricordatevi di controllare il calendario lunare e l'inclinazione dell'orbita e se tutto va bene potreste ottenere l'evento annuale tanto desiderato: che Michele la mattina dopo si svegli, lui stesso sconvolto ("Ma siete tutti già svegli? Da quanto?"), non solo più tardi del resto della famiglia, ma addirittura a solo 5 minuti dalle 8.00, avendo quindi dormito oltre 11 ore e mezza!

N.B. La ricetta non garantisce risultati, ma é completamente sicura: il ragazzino non subirà cambi permanenti (martedì mattina era sveglio alle 5.30).

lunedì 17 ottobre 2016

Ispirazione canora

Ci sono un sacco di chiese qui attorno - no, così non va...
C'è una miriade di chiese qui attorno (ne vediamo parecchie dalla nostra finestra e perderemmo il conto in autobus da qui al centro commerciale), solo poche grandi come ci si immagina un chiesa, la maggior parte grandi come una casa locale, alcune piccole come una stanza, quello che basta per contenere qualche fedele. Celebrano il sabato sera, o la domenica mattina e/o sera e alcune anche una o due sere la settimana. Essendo per lo più evangeliche-pentecostali, cantano quasi tutto il tempo, a parte quando il predicatore urla loro addosso (1). Con questi dati, fatevi i vostri conti per capire l'ammontare di canto religioso che deve subire il nostro udito. Una volta raggiunto il risultato, aggiungete all'equazione una variabile fondamentale: la maggior parte dei musicisti di queste chiese, ops, scusate, i suonatori di tastiera, conoscono dai 3 ai 5 accordi (no, non la maggior parte, solo quelli più talentuosi) e il numero di canzoni che sanno suonare con quella base non supera la mezza dozzina. A conti fatti, non pare esserci molta speranza per le nostre orecchie, penserete voi. Ma aspettate di saperne di più... I cantanti solisti, utilizzati, per ragioni misteriose, da alcune congregazioni, non sfoggiano qualità musicali superiori a quelle dei suonatori e i predicatori spesso decidono di guidare le loro vittime cantando dal microfono, o, per la precisione, inghiottendo il microfono, nonostante qualsiasi sia la formazione che abbiano ricevuto, o si siano dati, per predicare, non comprendesse alcuna tecnica o pratica di canto.
Eppure, a dispetto del dramma che avvolge le nostre orecchie, non possiamo fare a meno di essere ispirati da tutto questo sacro cantare e le nostre preghiere si alzano spesso al cielo sulle ali delle note che invadono la calma delle nostre serate.
Purtroppo, per le chiese locali, il contenuto di queste ispirate preghiere non è del tutto benevolo nei confronti dei suonatori o dei cantanti, degli edifici o delle congregazioni, o semplicemente dei loro cavi elettrici... 
In realtà, la nostra fede si è sviluppata in una direzione contraria alla preghiera di supplica, per cui le chiese di qui sono ancora salve, a meno che una sera Mattia o Elena non siano troppo stanchi per fermare l'altro dallo scendere in strada e fare giustizia sommaria.

1) Per quanto riguarda i predicatori, saremo per sempre grati alla nostra cara Marlene, collega volontaria, amica, nonché vicina di casa (o meglio di paretina di legno), che una delle sue prime sere passate qui ci chiese se arrivano predicatori a queste chiese o se cantano e basta. Con terrore, le abbiamo risposto che sì, arrivano predicatori anche qui da noi. Ovviamente, le nostre paure si sono rivelate fondate, e pure parecchio, visto che da quella sera siamo stati tormentati dalle grida di svariati folli, più di prima.

domenica 16 ottobre 2016

2x14x3x3=1!

Venerdì, alle 12.30, i nostri 2 bambinistraordinari hanno finalmente terminato il loro 14o mese consecutivo di scuola, nella loro 3a scuola diversa in 3 stati diversi: 
da metà Agosto 2015, quando hanno cominciato la 3a e 1a in Ruanda,   
passando per 1 mese, Marzo 2016, in Italia,
 fino ad adesso, qui in Guatemala.
(commenti sulle 3 scuole in un prossimo post).
In totale, aggiungendo i suoi primi anni in Irlanda e quasi quattro mesi in InghilterraMichele ha già studiato alle elementari in 5 paesi diversi (anche Sam, ma in alcuni era a scuola materna o pre-scuola).
Che esperienza!
Per festeggiare la fine di questo lungo anno scolastico, alla fine del quale erano sicuramente stanchi ma così abituati ad andare a scuola e in generale così appassionati che non erano del tutto sicuri e non del tutto contenti che fosse finita, hanno ricevuto due regalini stellari e una rara cena a base di budino di cioccolata il venerdì e una serata filmica, da terminare, sabato. Oggi, domenica, potremmo farci un giro in centro per una passeggiata con altre ricompense, come cibo diverso dal solito e una tappa al nostro parcogiochi preferito.

venerdì 14 ottobre 2016

Parole di saggezza

Speriamo che lo abbiate già visto, ma in caso vi sia sfuggito, vi consigliamo di dare un'occhiata al nuovo angolino in alto a destra di questo blog, dove abbiamo cominciato ad offrirvi frasi che ci hanno particolarmente colpito, lette direttamente qui in giro o semplicemente durante questi mesi. Sarà dura mantenere il livello della prima (non la conoscete ancora? andate a leggerla!), così forte, poetica e significativa per il paese, ma, un po' a malincuore, la cambieremo presto per appiccicarne altre alla nostra parete di parole.

giovedì 13 ottobre 2016

12 Ottobre 2016

Per celebrare i 524 anni dalla scoperta conquista dell'AmericaMattia indossava ieri questa splendida maglietta storica, per grafica ed età, portata a casa da nonnaChiara da una conferenza fiorentina sul tema, appunto nel 1992. Il disegno la rende particolarmente significativa per noi qui in Guatemala perché questa é era proprio terra Maya, ma quei 524 anni, nonostante la "resistenza", hanno avuto un impatto notevole e ora quella cultura é relegata ai musei, alle danze o altri eventi occasionali, al turismo e ai prodotti di artigianato da bancarelle o se va bene da commercio equo, ma pur sempre oggettistica da regali o indirizzata ai neo-colonizzatori che si portano a casa un tocco esotico...
Le oltre 20 lingue di ceppo Maya sono ancora esistenti e studiate a scuola, o meglio sono parte del curriculum, ma non sono certo lingue ufficiali e non si vede alcun interesse ad impararle, come é ovvio, visto che rappresentano solo gli strati più marginali della società. Come era già stato significativo per Elena sentirne una "in diretta" qualche tempo fa, é stato molto toccante, per Mattia linguista ed innamorato di quesi focolai di "resistenza" culturale, sentire, proprio ieri, 12 Ottobre, una coppia di mezza età conversare in lingua Maya sul transmetro, l'autobus quasi-gratuito che muove centinaia di migliaia di persone lungo le direttrici principali della capitale. Toccante quasi quanto ascoltare gli anziani (e qualche adulto) cantare canzoni tradizionali, o l'inno nazionale, in gaelico nei pub della verde Irlanda, altro luogo dove la lingua locale é stata quasi completamente soppressa dalla dominazione straniera.
Certo non ci sfugge il fatto che l'Irlanda può vendersi a livello mondiale grazie all'inglese e buona parte dell' America Latina é più facilmente in contatto con tutto il mondo, e internamente, grazie allo spagnolo, ma i vantaggi economici non nascondono le grandi perdite a livello culturale e di identità popolare: bello per noi viaggiare, o poter servire all'estero, usando lingue a noi familiari, ma com'é triste riflettere sui milioni di persone che hanno perso la loro modalità storica di espressione, che é solo un simbolo di tutta una cultura (tradizioni, visione del mondo, stile di vita, arte, musica) soffocata dall'uniforme manto dell'occidente: probabilmente quasi nessuno delle nuove generazioni, a meno che non venga dalla campagna profonda, é in grado di capire o parlare una lingua maya; gli attuali indumenti tipici, per lo meno in città, sono magliette americane, a parte 1 o 2 donne su cento che indossano le stoffe tradizionali; la musica più in voga sarà chiaramente centro-americana (raggaeton, se l'avete mai sentita... non avete perso niente), ma non sorge certo dalla tradizione indigena, essendo solo una versione locale del vacuo pop moderno; il cibo tradizionale é sì, per lo meno quello, ancora venduto ad ogni angolo, ma vive ormai fianco a fianco con il peggio dell'importazione, dai fast-food delle zone più abbienti al cibo spazzatura disponibile in misura illimitata in ogni tiendita (negozietto), di qualsiasi area, più povere incluse; la storia Maya non é nemmeno studiata a scuola; le rovine Maya, visto il livello economico e culturale dei più, sono conosciute solo come immagini dei poster o foto da ritagliare per il cartellone scolastico sul patrimonio culturale, ma non certo visitate...
Sappiamo che sembra solo una tirata contro la globalizzazione, ma ci pare che quello sia solo un aspetto di un processo più profondo e più lungo, cominciato appunto quel glorioso 12 ottobre.
Un dettaglio inquietante che riassume il concetto a livello etnico, economico e culturale? Nelle immagini pubblicitarie, nonostante la stragrande maggioranza della popolazione sia di origine indigena o mestizos (meticci), le facce sono prevalentemente di gente di etnia bianca: 524 anni di conquista, alquanto efficaci.

Riorganizzazione foto

Per chi fosse interessato, la pagina delle foto é stata risistemata affinché possiate gustarvela meglio, con gli album più recenti comodi comodi e i "classici" subito sotto, tra i quali suggeriamo un'occhiata a "gemme" e "tradizione" per qualche foto particolarmente carina o interessante.

mercoledì 12 ottobre 2016

diario settembrino

Dopo lunga assenza di racconti, eccoci qui a compensare con un diario del mese scorso, visto che é stato bello pieno o per lo meno non un mese standard, con il solito lavoro e la normale vita familiare.
(Siete ufficialmente autorizzati a prendervela con quelli che si sono lamentati del lungo silenzio... Se é troppo per voi, guardatevi solo le foto.)

1- Niente di speciale, ma essendo giovedì possiamo ricordarvi dello sport pomeridiano, che questo mese é andato bene, a parte alcuni giorni persi per pioggia, con da 10 a 16 piccoli e fino a 8 grandi, che si stanno allenando sempre più seriamente.
2- Hanno cominciato ad arrivare svariati ex volontari in visita: al momento ne abbiamo 2, ma nel corso del mese diventeranno 5, alcuni per 4-5 settimane, altri solo 10 giorni. Tra tutti, menzioniamo Lukas, un belga assai alto che é diventato un buon amico; un pomeriggio, e pure un sabato mattina, si é unito al programma sportivo di Mattia e ha confermato quello che pensiamo noi, cioè che sia davvero un progetto valido. Stasera, cena con vari volontari a casa di Reyna: e' l'asse portante di Reforzamiento (programma di aiuto scolastico mattutino e pomeridiano) ed é davvero una signora aperta, che condivide cibo e la sua casa assai semplice non solo stasera con noi, ma con molta gente, soprattutto giovani, in varie occasioni, specialmente a Natale, quando prepara da mangiare per un sacco di parenti, amici e vicini. 
3- Visita dall'ottico per i ragazzi, ma ci hanno suggerito di andare dall'oculista, per cui ci organizzeremo per un'altra volta, valutando un po' di opzioni.
Nel pomeriggio, Michele da Jaciel, dove c'e' anche Jeffrey, un altro compagno di classe, buon amico e cugino di JacielSam invece é qui sul tetto a giocare con il suo migliore amico Matthew.
4- Due nuovi volontari si uniscono al gruppo, per stare qui a lungo: Marlene&José, una giovane coppia sposata da poco, dagli Stati Uniti, ma con origini messicane (lui é nato e vissuto lì fino ai 9 anni). Ci sono piaciuti fin dall'inizio e ci troviamo molto bene con loro, non solo per l'amicizia e il vivere insieme in armonia, ma anche, o soprattutto, per la condivisione di opinioni, fede, valori, obiettivi, riguardo questo posto, la nostra chiamata, lo sviluppo...
Michele, e pure Sam, sono stati invitati dalla famiglia di Jaciel a un parco divertimenti, per l'intera giornata: indovinate un po'? Se la sono spassata!
5- Con un acto cívico, un'assemblea di tutte le classi per una cerimonia patriottica con canto dell'inno e recita di poesie, la scuola ha cominciato il periodo dedicato alla celebrazione del giorno   dell'Indipendenza (leggetevi il post più sotto per saperne di più, con un sacco di foto e video).
6- Festa di compleanno all'alba per Barbara, la super 80enne fondatrice di UPAVIM, qui da metà luglio fino a fine mese, con petardi alle 5.30 e tamales with caffè e latte caldo per colazione, tutto sul tetto, con molte donne di UPAVIM venute su per festeggiare la signora che ha cominciato e continua a portare avanti, con forza e carattere, quest'associazione. In serata Elena si unisce al gruppo che la porta fuori a cena e quando tornano trovano la simpatica sopresa, organizzata da diluvio e tombino bloccato, del piano terra completamente allagato, che significa lavorare fino a dopo mezzanotte a spazzare via l'acqua.
8- La festa mattutina é ormai una tradizione per il tetto, anche se per fortuna questa volta i petardi scoppiano alle 6; per Michele e Sam é stata una sorpresa, per quanto desiderata, come potete vedere da foto e video (scaricabile da dropbox) nel post apposito, più sotto.
9- Non siamo riusciti a beccarlo per ragioni di internet e festival del cinema, ma per il compleanno di Nonno Ezio abbiamo registrato degli auguri assai carini.
10- Grandi festeggiamenti in UPAVIM per la festa di compleanno di Barb: pranzo per decine di persone, con la musica della marimba (questa volta suonata in gruppo da studenti di una scuola vicina), piñata (la figura di cartapesta da distruggere, tipica dei compleanni di tutti i bambini dell'America Latina - per l'occasione a forma di Donald Trump, perché la vecchietta super-democratica potesse spaccargli la faccia almeno una volta), discorsi e balli (pure per Papà &Mamma).
11- Michele festeggia al parco (post apposito sotto).
13- Mattia ha un incontro con una signora di MercyCorps, l'organizzazione che potrebbe finanziare  UPAVIM per il progetto giovanile che lui sta preparando (in collaborazione con Viviana della biblioteca e Reyna di Reforzamiento, per renderlo abbastanza grande da farlo approvare, si spera); la signora sembrava contenta delle idee, il che ci incoraggia alquanto.
Michele, di nuovo insieme a QuelFortunatoDiSam, va alla festa di compleanno del suo grande amico Jaciel.
14- Alla vigilia del Día de la IndependenciaMattia si unisce al gruppo della cuadra (letteralmente "isolato", ma qui usato per chiamare il nostro vicinato) per le Antorchas: una "corsa" con le torce dal centro città fino a casa. Bello essere invitati e partecipare alla tradizione, ma si rivela una serata alquanto pesante: prima il lungo viaggio nel traffico bloccato, su un bus pieno e rumoroso (non tutti correranno, ma sono più di 50), poi la lunga attesa per cominciare (il bus deve seguire le torce e ci mette un'eternità a girare la rotonda dove si riunisce l'intera folla) e infine la terribile corsetta-passeggiata-pausa-corsetta-sosta-passeggiata-pausa-corsetta fino a casa, coronata per Mattia dalla ciliegina di venir colpiti assai forte da sacchetti d'acqua, in una versione violenta della tradizionale doccia per i corridori. Il gruppo si é poi fermato fino a notte fonda nel vicolo per canti, balli e alcool, ma Mattia era intanto riuscito a sgattaiolare a casa. 
15- Dopo tutti gli eventi scolastici e di ieri sera, il giorno in sé é parecchio tranquillo da queste parti e noi lo prendiamo così, senza andare ad alcun evento nel centro probabilmente affollatissimo; ce la spassiamo comunque, con sport pomeridiano e compleanno di José in serata, sul tetto. 
17- Weekend casalingo, che può essere duretto, a causa di un Michele malaticcio (niente di grave).
Seconda uscita alla pista di atletica, con José, e Lukas per un po', che aiutano Mattia a portare un gruppo più folto di ragazzini ad allenarsi: 7 anzichè 3, con 3 non dalla nostra scuola e pure 2 ragazze.
18- Dopo la pausa per l'agosto Olimpico, questo mese abbiamo ripreso le nostre serate Shakespeariane: per celebrare questo "suo" anno, ogni due domeniche leggiamo un adattamento raccontato di un opera o guardiamo un cartone animato di una serie di alta qualità. Stasera tocca ad un Richard III parecchio cupo.
19- Niente di particolare, ma come ogni lunedì, mercoledì e venerdì, MammaPazienza accompagna M&S alla piscina; stanno lentamente migliorando, grazie al fatto che hanno quasi imparato a rimanere in acqua fino alla fine della lezione, sopportando il freschetto della stagione delle piogge, che influenza l'acqua e la temperatura esterna.
20- Altra festa di compleanno sul tetto, questa volta per Hannah, maestra di inglese di Sam.
21- Apprezzatissimo soggiorno di Giorgio, un italiano che non conoscevamo, ma che era qui mandato da un'organizzazione di Commercio Equo per controllare il lavoro di UPAVIM: gli abbiamo dato la camera dei bambini volentieri e le tre notti da accampati sono state più che ricompensate dall'ottima compagnia, in particolare per le lunghe chiacchierate molto interessanti (o divertenti), in cui abbiamo potuto scambiare opinioni, con un uomo di solidi principi e grande esperienza, su quest'area, il nostro lavoro, la cooperazione moderna e cosa funzione e cosa si potrebbe migliorare di questa organizzazione. 
22- Le classi 3a e 6a si esibiscono in un concerto di canzoni inglesi, provate a lungo, ogni classe le sue, per Barbara, come ringraziamento per le nuove classi e per salutarla.
25- Per il compleanno di Mickey, e di Sam in anticipo, ci facciamo un secondo giro ad Antigua, con un obiettivo specifico: il laboratorio del ChocoMuseo! Leggetevi il post sul compleanno per saperne di più o andate alla pagina delle foto per le immagini, che sfortunatamente non potete assaggiare...
29- Mattia é impegnato a scrivere la proposta per il progetto sui giovani, come é stato per tutta la settimana, lunghe nottate comprese, quando qualcuno gli fa toc-toc sulla spalla... é Fernanda, che ricorderete come ex-volontaria e nostra grande amica, tornata per solo qualche giorno per farsi una risonanza magnetica al ginocchio (le costa meno venire qui in areo a farla che pagare negli Stati Uniti...): una sorpresa indimenticabile e meravigliosa!
30- Día del niño (giornata del bambino): un'altra occasione per saltare scuola, sostituita da uno spettacolino dei docenti (le maestre si buttano su lunghi balletti idioti, mentre Papà salva Michele dalla morte celebrale e intrattiene tutti i bambini con una versione del Pifferaio di Hamelin completa di vestiti colorati e flauto, suonato), gran quantità di dolcetti, alcuni giochi classe per classe e una terribile versione lotta-per-le-caramelle della piñata, con in più regali non necessari da parte del Rotary Club, che a quanto pare crede ancora che sia giusto dare ai bambini di aree marginali magliette e giochetti di plastica (tutti per la stessa età, a classi dalla 1a alla 6a), consegnati da ragazzi travestiti da super-eroi... A parte gli eventi nelle scuole, la giornata e il weekend (o settimana, o mese) successivo sono anche una fantastica occasione per centri commerciali e fast-food per circuire la gente e far loro spendere di più e alimentarsi peggio (che già é un gran problema).
Per non finire il mese e il post con una nota negativa, la serata, o meglio la nottata, viene dedicata da Mamma&Papà a preparare valigie (e cibo per il viaggio), per il nostro imminente weekend lungo in fuga, visto che in mattinata, al più presto possibile (si spera prima delle 6.30) ce ne scappiamo in México per ragione di visto: quello turistico iniziale dura 90 giorni e si può rinnovare, ma poi, al 6o mese, devi lasciare il paese per almeno 3 giorni, poi rientrare e ricominciare il processo; poiché Honduras e El Salvador non valgono e il Belize é troppo caro, ci faremo una vacanza a Tapachula, giusto a nord del confine con il Messico, il posto più vicino. Così ci aspettano prima 6 o più ore di corriera, ma poi un bello stacco da tutto, assai necessario, da descrivere prossimamente su questo blog!

domenica 9 ottobre 2016

Settembre patriottico

Il 15 settembre 1821 il Guatemala ottenne l'indipendenza, per cui le scuole preparano e partecipano a varie attività a stampo patriottico-tradizionale, più o meno interessanti, che sicuramente divertono, per un po', i  bambini e danno qualche cenno di tradizioni, ma fanno anche saltare metà del penultimo mese di lezioni, senza in compenso aggiungere alcunché a livello di conoscenza storica. 
Ci siamo beccati due marce, (video qui) una del distretto scolastico (eterna), una di scuola, con banda ospite (molto meglio ma ormai suonava come un doppione), una valida mattinata di balli tradizionali  (video qui) e un'altra di balletti ginnici, decente ma senza un gran senso. Le classi, come potete vedere per quella di Michele, hanno anche organizzato una merenda-esposizione a base di piatti tipici.
La cosa migliore, a parte alcuni balli tradizionali davvero carini, é stato vedere gli studenti in vestiti tradizionali (pure M&S, grazie ad una famiglia di amici che ce li ha prestati-noleggiati), che come sempre fa pensare a come la colonizzazione moderna abbia rovinato a livello culturale-economico questi paesi, in cui ora solo alcune donne e bambine indossano quelle stoffe meravigliose in alcune occasioni.

sabato 8 ottobre 2016

Un mese dopo...

...e' ora di mostrarvi come abbiamo festeggiato il compleanno di Michele:

a casa (sul tetto) la mattina presto, con signore di UPAVIM venute per botti e canzoni tradizionali (vedere il video), poi a scuola (con classe in vestiti tipici per un ballo tradizionale in programma quel giorno) e infine a casa di nuovo, la sera con i volontari e un'altra ottima torta di mammaElena. La domenica successiva, festa al parco, un gran successo anche se con solo Sam e due amici, Abygail e Hammilton, su otto invitati, cosa che non ha creato alcun problema al festeggiato sempre contento: nonostante il lungo viaggio in autobus (3), in un certo senso apprezzato come parte della gita, tutti felici, soprattutto per la tanto temuta pioggia, che avrà forse tenuto qualcuno lontano, ma non ci ha rovinato il pomeriggio, arrivando solo alla fine, quando il diluvio ci aspettava alla fermata dell'autobus, per annegare completamente i due amici e papà che li ha riaccompagnati a casa, prendendone una in braccio per attraversare il campo da calcio allagato. Infine, gita regalo ad Antigua, dove eravamo già stati a maggio, per un fantastico laboratorio di cioccolateria per i due bravissimi e felicissimi apprendisti: dal frutto di cacao alla barretta, passando per tè e cioccolata da bere.
Le foto nuove della visita alla cittadina (compresa vista dall'alto con vulcano sullo sfondo!) sono invece state aggiunte all'album Antigua.