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domenica 24 aprile 2016

Prima settimana (o primi giorni)

Dopo cinque settimane nel miglior albergo del pianeta (nelle guide menzionato come "Da Chiara"), due giretti in montagna (uno per sciare, uno con camminata sulla neve), un rapido viaggio in Irlanda per i Vecchi (con tappa a Londra per Les Mis), un museo archeologico per i Piccoli, pizza in abbondanza, dell'ottimo gelato, un sacco di bicicletta (un grande inizio per Sam e tanti km per Michele), piscina termale, tanti amici, troppo cibo, una fantastica esperienza di scuola italiana (con svariati giorni di malattia) per M&S e in generale un bel periodo... ce ne andiamo di nuovo all'avventura: a lavorare per UPAVIM, un organizzazione che punta sulle donne e sulla comunità in un quartiere povero e assai violento di Città del Guatemala; Mattia insegnerà inglese nella scuola elementare del progetto, Elena troverà il modo migliore di aiutare in campo medico (hanno già una clinica e non c'è nulla per i disabili) e con Paper Furniture, e Michele&Sam studieranno in quella scuola, in prima e terza.
In queste prime settimane siamo stati impegnati a sistemarci e a conoscere meglio i colleghi volontari, per cui ci scusiamo per il ritardo e di conseguenza per l'accumulo di rapporti giornalieri qui sotto, ma speriamo di riuscire ad offrirvi brevi diari guatemaltechi abbastanza spesso da qui in avanti.

Giovedì 7 Aprile
4.30am - Si parte da casa di Nonno Ezio per l'areoporto: un macchina per adulti e valigie, una per  Nonna Chiara e i ragazzi.
6.00am - Una volta fatti passare i bagagli (grazie Signore per quei due neuroni inviati al momento giusto alla cerebrolesa) e aver fatto un po' di colazione (grazie nonno), saluti lacrimosi ai nonni.
7.40am - Venezia -> Madrid
10.15am - Areopuerto de Madrid
12.25pm - Madrid -> Miami
4.05pm (ora locale) - Miami Airport: controllo visti e passporto automatico? Inutile, tanto poi bisogna rifarlo con l'addetto, dopo una luuuunga coda; quindi, di corsa all'imbarco, per fortuna raggiunto in tempo.
6.05pm - Miami -> Guatemala
6.56pm (ora locale) - Areopuerto de Guatemala: SIAMO ARRIVATI!
7.15pm - In qualche modo riusciamo a portar fuori bambini e bagagli, ma... sorpresa: non c'è nessuno ad aspettarci all'uscita! Comunque, un'email li aiuta a ricordarsi l'ora giusta, per cui c'è speranza.
9.00pm - Finalmente, i bimbi dormienti sulle valigie e i due vecchi&stanchi vengono caricati sul furgone dai volontari.
9.45pm - Con Michele sveglio e pimpante e Sam in braccio, aiutati dai volontari trasciniamo corpi e bagagli al quarto piano (per fortuna per noi europei è solo il terzo...) dell'edificio di UPAVIM, cioè alla nostra nuova casa: il TETTO, dove tutti i volontari vivono in comunità.
10.00pm - Ora con anche Sam bello sveglio e felice, ci viene offerta una simpatica cenetta con tostadas (cracker di mais)crema di frijoles (fagioli) and guacamole, durante la quale i nostri cervelli esausti cercano di cogliere qualche nome.
10.30pm - 26 ore dopo la partenza, ci buttiamo a letto.

Venerdì 8
5.15am - Galli + traffico + luce + fuso orario = ci svegliamo!
Mattina passata a scoprire il tetto (oltre alla nostra grande stanza, ce ne sono altre tre con letto a castello, più bagno-doccia, cucina-sala da pranzo e un vasto spazio scoperto, con due tavoli, fili per stendere e pure un giardino pensile) e l'edificio, in particolare i deliziosi prodotti del panificio al piano terra.

A metà mattina, prima sortita, con Maddie, volontaria che ci fa da guida: in autobus gratis e strapieno da La Esperanza (il nostro quartiere) alla grande stazione degli autobus, con centro commerciale dove possiamo fare i primi acquisti necessari (latte e sim locale, non ancora in funzione...) ed esplorare il mercato appena fuori, dove compriamo della frutta squisita, comprese i banano morado (varietà assai morbida e dolce, con buccia appunto rossastra, individuata dall'occhio bramoso e infallibile di Mattia).

Pranzo dalla cucina di UPAVIM, dove donne dell'organizzazione cucinano per le altre che lavorano nei vari laboratori (artigianato, cucito, panificio, prodotti di soia) e per i volontari.

Pomeriggio a scuola, i bambini ancora con Maddie in prepa (anno preparatorio, pre-elementari) per passare un po' di tempo a fare lavoretti (un arcoiris, arcobaleno) e per un primo assaggio di spagnolo, Mattia con sexto (sesto e ultimo anno), non solo per incontrare gli alunni come previsto, ma per improvvisare la prima lezione, visto che Carlin (coordinatrice del programma di inglese e insegnante finché appunto non arrivava il nuovo prof) se n'era dovuta andare ad Antigua (cittadina vicina, famosa per le case tradizionali - da visitare in futuro) per inattese faccende dell'organizzazione. Entrambi gli inizi sono stati positivi.

Sabato 9
4.30am - Sì, il cambio di fuso si fa ancora sentire!
Come ieri, i vulcani a sud e a ovest si vedono abbastanza bene, regalandoci un bel panorama, che contrasta con il mare di lamiera, cemento, rottami e spazzatura che ci circonda.
Tutti i volontari sono via, chi in giro per il Guatemala, chi in Messico (che confina a nord), forse non tutti solo per turismo, ma alcuni anche per uscire e rientrare dal paese e poter così rinnovare il visto turistico, cosa che probabilmente in futuro dovremo fare anche noi; in questo modo, abbiamo tempo per stare tranquilli e sistemarci, soprattutto in camera-casa.

Domenica 10
5.00am - Se andiamo avanti così, ci metteremo un bel po' a riprenderci...
9.30am - Dopo colazione, decidiamo di seguire il consiglio di Carlin e prendiamo di nuovo l'autobus gratuito, poi un altro più grande (comunque molto economico), verso il centro, dove ci facciamo una piacevole passeggiata per la sexta, una lunga strada ora pedonale, prima fino alla Plaza Central (o De la Constitución), dove giriamo per un bel mercato, e poi fino ad un parco con giochi (e grandi alberi che danno ombra assai gradita!) dove i ragazzi se la spassano; lungo la strada e in piazza c'è sempre da mangiare, per cui non solo ci prendiamo un gelato adatto alla giornata calda, ma anche del cibo tradizionale (tamal e elote - tortino di polenta e pannocchia cotta) e frutta (un ottimo misto, già spelato e tagliato, di melone, mango, ananas e papaya). Nel complesso, buona gita, anche per il semplice fatto di sapere che questa volta abbiamo posti dove andare e cose da fare qui in giro.
L'ambientamento sembra procedere in fretta (come previsto, d'altronde), non solo per quanto riguarda la casa-stanza, che i piccoli hanno accettato bene, ma anche per la vita di comunità: durante il weekend da soli, Sam ha chiesto, tra il nostalgico e il preoccupato, "Dove sono finiti gli altri?".




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