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lunedì 17 ottobre 2016

Ispirazione canora

Ci sono un sacco di chiese qui attorno - no, così non va...
C'è una miriade di chiese qui attorno (ne vediamo parecchie dalla nostra finestra e perderemmo il conto in autobus da qui al centro commerciale), solo poche grandi come ci si immagina un chiesa, la maggior parte grandi come una casa locale, alcune piccole come una stanza, quello che basta per contenere qualche fedele. Celebrano il sabato sera, o la domenica mattina e/o sera e alcune anche una o due sere la settimana. Essendo per lo più evangeliche-pentecostali, cantano quasi tutto il tempo, a parte quando il predicatore urla loro addosso (1). Con questi dati, fatevi i vostri conti per capire l'ammontare di canto religioso che deve subire il nostro udito. Una volta raggiunto il risultato, aggiungete all'equazione una variabile fondamentale: la maggior parte dei musicisti di queste chiese, ops, scusate, i suonatori di tastiera, conoscono dai 3 ai 5 accordi (no, non la maggior parte, solo quelli più talentuosi) e il numero di canzoni che sanno suonare con quella base non supera la mezza dozzina. A conti fatti, non pare esserci molta speranza per le nostre orecchie, penserete voi. Ma aspettate di saperne di più... I cantanti solisti, utilizzati, per ragioni misteriose, da alcune congregazioni, non sfoggiano qualità musicali superiori a quelle dei suonatori e i predicatori spesso decidono di guidare le loro vittime cantando dal microfono, o, per la precisione, inghiottendo il microfono, nonostante qualsiasi sia la formazione che abbiano ricevuto, o si siano dati, per predicare, non comprendesse alcuna tecnica o pratica di canto.
Eppure, a dispetto del dramma che avvolge le nostre orecchie, non possiamo fare a meno di essere ispirati da tutto questo sacro cantare e le nostre preghiere si alzano spesso al cielo sulle ali delle note che invadono la calma delle nostre serate.
Purtroppo, per le chiese locali, il contenuto di queste ispirate preghiere non è del tutto benevolo nei confronti dei suonatori o dei cantanti, degli edifici o delle congregazioni, o semplicemente dei loro cavi elettrici... 
In realtà, la nostra fede si è sviluppata in una direzione contraria alla preghiera di supplica, per cui le chiese di qui sono ancora salve, a meno che una sera Mattia o Elena non siano troppo stanchi per fermare l'altro dallo scendere in strada e fare giustizia sommaria.

1) Per quanto riguarda i predicatori, saremo per sempre grati alla nostra cara Marlene, collega volontaria, amica, nonché vicina di casa (o meglio di paretina di legno), che una delle sue prime sere passate qui ci chiese se arrivano predicatori a queste chiese o se cantano e basta. Con terrore, le abbiamo risposto che sì, arrivano predicatori anche qui da noi. Ovviamente, le nostre paure si sono rivelate fondate, e pure parecchio, visto che da quella sera siamo stati tormentati dalle grida di svariati folli, più di prima.

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